MODELLO STRUTTURALE
Condominio Ritz - Alassio (Sv)
Modellazione globale e simulazione 3D della parte strutturale dell'opera
di Andrea Sicco e Diego Lenzi
Analisi, verifiche e calcoli c.a. e c.a.p.
di Alessandro Sicco
Analisi, verifiche e calcoli c.a. e c.a.p.
di Alessandro Sicco
L'Unione Europea pone l'accento su
quanto sia fondamentale affrontare la crisi economica rilanciando
anche l'edilizia, con particolare attenzione al consolidamento
strutturale del patrimonio immobiliare esistente. Secondo le ultime
stime, più di 20 milioni di italiani abitano in zone ad elevato
rischio sismico. Per la messa in sicurezza del patrimonio abitativo
dagli eventi sismici di media intensità sono necessari poco più di
6 miliardi di euro per la zona 1, circa 30 miliardi di euro
rispettivamente per le due zone rimanenti, e cioè per la zona 2 e
per la zona 3.
L'età elevata dei fabbricati e le
speculazioni, a determinare un'edificazione fragile degli stessi, da
parte dei costruttori negli anni del boom economico, sono tra le
cause principali della scarsa capacità dell'edificato di resistere
adeguatamente agli eventi sismici. Scenario che non comprende
ulteriori casi critici come, per esempio, edifici che collassano
autonomamente, senza interazione di scosse sismiche e di spinte
esterne o strutture esistenti che presentano dissesti statici dovuti
ad interventi eseguiti nel tempo e non adeguati, a comprometterne
staticità e sicurezza.
Lo Stato è consapevole dell'importanza di perseguire l'obiettivo prioritario della sicurezza, nel sostenere una politica che incentivi il cittadino ad eseguire interventi di consolidamento alle strutture finalmente risolutivi, anche utilizzando nuove tecnologie e nuovi materiali in commercio. A differenza di un intervento di ristrutturazione o di riqualificazione energetica, quello strutturale non produce evidenti ed apprezzabili rivalutazioni economiche dell'immobile e, sempre più spesso, viene richiesto dalla committenza per poi essere eseguito dall'impresa solo quando si riscontrano gravi carenze e/o cedimenti delle strutture.
La soluzione delle detrazioni fiscali
al 50% e al 65% per i lavori di ristrutturazione e di
riqualificazione energetica degli edifici, suggerisce ulteriori
contributi occasionali, detrazioni del 65% per la prevenzione sismica
da concentrare nelle regioni italiane che hanno subito recenti
terremoti o per le zone 1 e 2 che interessano poco meno del 40% dei
comuni italiani ed una detrazione fiscale del 100% per l'adeguamento
sismico, riducibile al 90% per il miglioramento e all'80% per i
consolidamenti locali su tutto il territorio nazionale, prevedendo
per i proprietari, esenzioni o detassazioni sulle imposte IMU, IVA
ecc... per la casa, da modulare in relazione al tipo di intervento da
eseguire. Incentivare un consolidamento strutturale e sismico degli
edifici esistenti con detrazioni fiscali eccezionali, per almeno due
anni, e prevedere bonus più elevati di quelli attualmente in vigore
o di quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2014, potrebbe essere
la strada più giusta e quindi percorribile per un effettivo rilancio
dell'edilizia, anche in termini di occupazione e di sviluppo
economico.
3/10/2014 11:13:00 AM
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