La risposta al quesito di un nostro lettore...
di Andrea Sicco
Premessa:
Un giovane lettore di ALASSIO iTEK ci
chiede di "spiegargli e fargli comprendere quale sia la causa del
fenomeno grafico che si visualizza sullo schermo del televisore
quando sintonizzato su un canale inutilizzato..."
Ritenendo interessante il quesito
proposto, oltre a rispondere al singolo lettore, pubblico la risposta
sulla pagina web e colgo l'occasione per ringraziare e salutare
tutti, augurando: "BUON NATALE E FELICE 2015".
Nel 1965, tramite il metodo di
osservazione diretta a sostegno della teoria del "big bang", si
scoprì l'esistenza di un debole fondo di radiazione a microonde che
pervadeva tutto lo spazio. La radiazione cosmica di fondo a microonde
è analoga a quella presente nel proprio forno a microonde ma meno
intensa e la si può osservare sintonizzando la tv su un canale non
utilizzato. Una piccola percentuale di quello strano e curioso "effetto neve" che si manifesta sullo schermo è prodotto dalla
radiazione residua dell'universo primordiale, minuscolo, estremamente
caldo e denso che sarebbe esistito poco dopo l'attimo del *big
bang. Tale radiazione fu scoperta casualmente dagli scienziati
dei Laboratori Bell, durante il tentativo di eliminare quel disturbo
dalla loro antenna per microonde. Inizialmente si pensò che lo
strano fenomeno fosse una conseguenza delle deiezioni da parte dei
volatili che si appollaiavano continuamente e ripetutamente
sull'antenna, successivamente si comprese che l'origine del problema
era, in realtà, da imputare ad una radiazione cosmica residua.
Dopo il big bang, l'universo,
espandendosi, si raffreddò finchè la radiazione si ridusse al
debole residuo che si può oggi osservare. Facendo un paragone
pratico, per pura curiosità, queste microonde potrebbero riscaldare
il cibo fino a circa -270 gradi Celsius (3 gradi sopra lo zero
assoluto), non risultando quindi utili per fare i pop-corn. Secondo la
teoria, durante il primo minuto, e poco più, l'universo sarebbe
stato più caldo del centro di una stella e l'intero cosmo avrebbe
funzionato come una sorta di reattore a fusione nucleare. Le reazioni
sarebbero cessate quando l'universo si sarebbe sufficientemente
dilatato e raffreddato. Questo processo avrebbe
dovuto produrre un universo composto prevalentemente di idrogeno, il
23 per cento circa di elio e tracce di litio, tutti gli elementi più
pesanti, all'interno delle stelle, furono sintetizzati più tardi. Si
evidenzia che il calcolo è piuttosto coerente con le quantità di
idrogeno, elio e litio che si osservano attualmente. Le misurazioni
sull'abbondanza dell'elio e della radiazione residua fornirono una
prova abbastanza convincente dell'universo primordiale come risultato
finale del big bang. La teoria della relatività generale predice che
vi sia un istante nel tempo in corrispondenza del quale, temperatura,
densità e curvatura dell'universo sono tutte infinite. Situazione,
questa, definibile dai matematici come una *singolarità.
Per i fisici, invece, tutto questo significa che la teoria di Albert
Einstein a quel punto cessa di valere e non è utile per predire come
l'universo ha avuto inizio ma soltanto come lo stesso si è
successivamente evoluto. Pertanto, ci si può servire delle equazioni
della relatività generale e delle osservazioni dei cieli per farsi
un'idea dell'universo nelle sue primissime fasi di vita ma non
sarebbe corretto estendere la descrizione di big bang fino
all'inizio.
* Big bang:
teoria dell'inizio caldissimo e denso dell'universo secondo la quale,
circa 13,7 miliardi di anni fa, la parte dell'universo che possiamo
osservare attualmente ebbe un diametro di qualche millimetro
soltanto. Oggi, l'universo è enormemente più grande e più freddo
ma si possono osservare le tracce di quel periodo primordiale nella
radiazione cosmica di fondo a microonde che permea tutto lo spazio.
* Singolarità:
un punto dello spaziotempo in cui una grandezza fisica diventa
infinita.
12/08/2014 11:22:00 AM
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