Era una calda e luminosissima giornata di settembre, una di quelle giornate che solo Alassio può ancora regalare. Non c'era motivo per essere tristi perché col tuo consueto e rassicurante sorriso ci avevi appena accolto, avevi accolto i tuoi ex allievi per salutarli tutti ma, purtroppo, loro già sapevamo che quella piacevole occasione sarebbe stata anche l'ultima. Ebbene sì, ci guardammo tutti in faccia, quasi per condividere il medesimo pensiero, la medesima sensazione, quasi per esorcizzare l'ormai certezza che “da quel momento non sarebbe stato più possibile incontrare per la via, parlare e ricevere, ancora una volta, quei consigli così severi, rigorosi ma determinanti del Professor Don Natale Tedoldi”.
Ultimamente, entrando al “Don Bosco”, era difficile non pensare a Don Natale, e pensarlo lì vicino, era confortante, era un po' come sentirsi a casa. Accanto a te, ciascuno di noi, diventava banale, se non addirittura ridicolo, come quando eravamo acerbi ragazzini, liceali e tu, afferrandoci per un gomito, riprendendoci, ci mostravi che era un'altra, la strada da percorrere. Emozioni condivise, così come si condividevano gli appunti di scuola, risultato finale di quelle indimenticabili lezioni di chimica, fisica ed astronomia, incise su delle ormai ingiallite e sbiadite pagine dei nostri quaderni.
Il tempo è spietato, non perdona, non si ferma, detta le sue regole e non lascia altro rifugio se non quello del ricordo per evitare che tutto, intorno a noi, diventi estraneo e sconosciuto; ora la casa salesiana di Vallecrosia, ormai pronta ad accoglierti, ma noi, da subito, un po' più soli.
Un cenno alla tua nuova destinazione, un abbraccio a ciascuno di noi ed allontanandoti, senza voltarti indietro, ti abbiamo visto andare incontro alla tua nuova esperienza, svanendo lentamente nella luminosità di quella mattina.
Alassio, 1° Settembre 2024
Andrea Sicco
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