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Nella Città dell'uomo, per l'Ing. Adriano Olivetti, la bellezza, l'amore, la verità e la giustizia, rappresentavano un'autentica promozione spirituale. Gli uomini, le ideologie, gli Stati che avranno dimenticato una sola di queste forze creatrici non potranno indicare agli altri e alle nuove generazioni il cammino della civiltà.

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LE ULTIME NOVITA' DI ALASSIO iTEK

WI-FI GRATUITO IN LIGURIA

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"Liguria WiFi" è il progetto della Regione Liguria al fine di creare una rete wireless federata per lo sviluppo turistico e socio economico del territorio ligure.

Informazioni sui servizi, modalità per le iscrizioni e mappa degli hot-spot, disponibili sul sito: www.regioneliguriawifi.it

In caso di ente locale, e-mail per aderire e scrivere a "Liguria WiFi": liguriawifi@regione.liguria.it


Elenco dei comuni liguri coperti dal servizio:
Ameglia, Alassio, Altare, Arcola, Aurigo, Bargagli, Bogliasco, Borghetto Santo Spirito, Borzonasca, Cairo Montenotte, Campoligure, Caravonica, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogoleto, Coreglia Ligure, Cosio d’Arroscia, Costarainera, Crocefieschi, Davagna, Dolcedo, Follo, Fontanigorda, Levanto, Mele, Mendatica, Montebruno, Montegrosso Pian Latte, Murialdo, Neirone, Olivetta San Michele, Orero, Ortonovo, Pieve Ligure, Pignone, Prelà, Ranzo, Rapallo, Recco, Rezzo, Riomaggiore, Riva Ligure, Ronco Scrivia, Rossiglione, San Lorenzo al Mare, Santo Stefano Di Magra, Savignone, Sesta Godano, Sori, Tribogna, Uscio, Varese Ligure, Vasia, Vendone, Ventimiglia, Vessalico, Vezzi Portio, Vobbia. Presto saranno attivati Bergeggi e Bolano.

Rete wi-fi gratuita in corso di attivazione anche nelle Asl e negli ospedali liguri.

Dal 1° marzo, la città di Genova avrà 190 punti di accesso:
55 in 46 aree pubbliche,
18 in 9 aree pubbliche attrezzate,
62 in 20 uffici pubblici,
38 in 13 biblioteche,
17 in 7 musei.

Più di 30000 utenti iscritti, più di 1000 accessi giornalieri, per un traffico medio settimanale di circa 30 gigabyte.
Da evidenziare l’integrazione con i servizi della Protezione civile e la realizzazione di un'app che gestisca on-line sia le informazioni a livello sanitario che quelle in ambito sociale e culturale in Liguria.
Inoltre, si procederà al potenziamento della rete mediante ulteriori investimenti, così come previsto dai progetti di "Banda Ultra Larga" e "Liguria WiFi 2.0", progetti utili anche in ambito di sicurezza pubblica e di controllo del territorio ligure e non solo.
La Regione Liguria, per la banda larga, ha investito 25 milioni di euro tramite "Liguria Digitale", ex "Datasiel", in un progetto che ha raggiunto oltre 140 comuni e 700 frazioni. La copertura del territorio ligure è garantita da 300 ponti radio e dalla stesura di oltre 300 km. di fibra ottica.
"Liguria WiFi" risulta essere un’unica rete ligure di punti di accesso nei comuni della regione. Il progetto fu avviato nel 2014 e, attualmente, eroga più di 100000 ore di connessioni gratuite a internet.

Tra la seconda metà del 2014 e la fine del mese di febbraio 2015 sono state poste in essere:
la piattaforma di autenticazione centralizzata e unificata,
il primo nucleo di aree wi-fi (126 distribuite in 60 comuni).
Entro la fine del 2015:
il completamento di una rete di circa 400 aree in 119 località, su un totale di 235 comuni liguri.

L’utente iscritto potrà utilizzare le proprie credenziali in più zone della Liguria e, secondo gli accordi con il circuito nazionale "Free Italia WiFi" e la predisposizione di futuri accordi con le regioni transalpine, anche fuori dai confini regionali.
Previsti nuovi accordi con le aziende private che erogano un servizio pubblico, con gli esercizi commerciali, con le imprese turistiche e con i gestori di eventi.
"Liguria WiFi" sarà accessibile e aperta anche a chi transiterà dalla Liguria con credenziali ottenute mediante reti federate.
Ad oggi, la rete risulta predisposta per l'accoglienza delle utenze dei principali operatori wi-fi internazionali.


3/02/2015 06:33:00 PM

Impianti fotovoltaici, interrogazione e lettere

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Marco Melgrati 
Capogruppo di Forza Italia per la Regione Liguria

"Assurda sperequazione, serve un'integrazione al protocollo d'intesa tra Regione e Soprintendenza per evitare comportamenti  difformi e dubbi interpretativi tra Comune e Comune..."


Impianti fotovoltaici che non necessitano di autorizzazione paesaggistica: sperequazione tra impianti integrati e aderenti. Uffici comunali nell’incertezza. Necessario intervenire. Presentata interrogazione urgente e lettera all’assessore Cascino e al Sovrintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Regione Liguria.

L’importanza delle energie rinnovabili e la necessità di realizzare impianti fotovoltaici sui tetti delle costruzioni esistenti aveva portato la Regione Liguria a modificare il testo della Legge 16 del 2008, peraltro, su disposizioni del Governo, introducendo l’art. 21 ter, dove viene specificato che per queste tipologie di impianti si applicano le procedure della comunicazione e della procedura abilitativa semplificata senza la necessità della autorizzazione paesaggistica. Questo deriva da un protocollo d’intesa siglato in data 9 febbraio 2012 dalla Regione Liguria, Dipartimento Pianificazione Territoriale e Urbanistica e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria. Questo protocollo specifica che per gli interventi aventi all’oggetto pannelli solari termici o impianti fotovoltaici non è necessaria l’autorizzazione Paesaggistica di cui all’art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004, richiamando l’articolo 21 comma 6 oggi, di fatto, sostituito dall’art 21 ter comma 4.

"Il problema - denuncia il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati - nasce dal fatto che nel protocollo tra Regione e Soprintendenza si parla di impianti "integrati" e non di impianti aderenti o appoggiati alla copertura, come accade nella quasi totalità dei casi. Di qui, le disparità di trattamento tra Comuni e Comuni denunciate dagli installatori. Infatti, alcuni Uffici Tecnici Comunali interpretano in maniera estensiva questa semplificazione, altri sono rigidi e, in caso di impianti "aderenti" alla copertura ma non integrati, pretendono l'autorizzazione paesaggistica con aggravio dei costi per l’utente e di allungamento dell’iter che spesso porta i cittadini a rinunciare all’impianto".

"La differenza tra integrato e aderente - continua il capogruppo di Forza Italia Melgrati - dal punto di vista architettonico, è di circa 10 cm, dovuti alla differenza di spessore del profilo di ancoraggio dei moduli più lo spessore dei moduli stessi (appunto circa 10 cm. totali) nel caso di impianto aderente. Sfido chiunque a 20 ml. di distanza dall'impianto o anche meno, (e stiamo parlando di tetti, non di facciate al livello strada), a riconoscere le due tipologie... Inoltre, realizzare un impianto integrato, comporta, per il cliente, un esborso notevole in quanto dovrà demolire il tetto con tutto ciò che comporta, compresi i rischi di infiltrazioni d'acqua; un'imposizione del tutto gratuita e dannosa proprio per lo spirito dichiarato, in premessa, di agevolare le installazioni... In tal senso, non mi pare che si sia ottenuto un risultato; in alternativa, mandare la pratica in esame alla commissione integrata e redigere una relazione paesistica è perdita notevole di tempo. Infatti, ogni volta che si presenta una pratica di comunicazione di inizio lavori, le risposte dei vari Uffici Tecnici Comunali sono diverse per elasticità d'interpretazione o rigidità di applicazione per cui può essere un'odissea che va palesata al cliente che quasi sempre si arrende perché si sente vessato e preoccupato per le spese derivanti, aggiuntive ed inutili... mentre basterebbe aggiungere alla parola "integrati", le parole "o aderenti" alle premesse contenute nel "considerato" del protocollo di intesa tra Regione e Soprintendenza. Una soluzione semplice e di buon senso".

"E' quindi necessario e urgente - conclude Melgrati - modificare, in questo senso, il protocollo di intesa tra Regione e Soprintendenza anche per aggiornarlo sulle intervenute modifiche della Legge 16 del 2008 e dare un'interpretazione certa che consenta ai Comuni un atteggiamento univoco nei confronti dei due tipi di installazione. Per questo, ho presentato un'interrogazione urgente e ho scritto una lettera all’assessore Cascino e al Sovrintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Regione Liguria".

Genova, 19.02.2015

2/20/2015 06:37:00 PM

DIDAMATICA 2015 ALL'OMBRA DELLA LANTERNA

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Studio ergo Lavoro
Dalla società della conoscenza
alla società delle competenze
 


Genova ospiterà la 29esima edizione di DIDAMATICA
 
Si terrà ad Aprile nei giorni 15, 16 e 17 ed è organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova,
con la partecipazione del MIUR - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e AgID - Agenzia per l’Italia Digitale
 
Promosso annualmente da AICA, il convegno si propone di fornire un quadro ampio e approfondito delle ricerche, degli sviluppi innovativi e delle esperienze in atto nel settore del digitale applicato alla didattica.
 
Dedicato a tutta la filiera della formazione, DIDAMATICA realizza un ponte di comunicazione tra il mondo della scuola, della formazione e della ricerca, nei contesti pubblici e privati, proponendo e incentivando un uso consapevole delle Tecnologie Digitali.
E’ l’appuntamento cui studiosi, docenti, formatori del mondo della scuola, dell’università, delle aziende, della ricerca e delle istituzioni non possono mancare.
"Studio ergo Lavoro - Dalla società della conoscenza alla società delle competenze" sarà il tema portante dell’edizione di quest’anno e gli argomenti per i quali si sollecitano contributi comprendono:
 
o  Agenda Digitale: Formazione e Lavoro
o  Ambienti di apprendimento mobili (M-learning) e/o basati su radio o televisione digitale (T-learning)
o  Ambienti virtuali di apprendimento e mondi 3D
o  Applicazioni del Project & Problem-based Learning
o  Aspetti pedagogici nell’e-learning
o  Certificazioni Informatiche e Pedagogiche nella riforma e nella scuola digitale
o  Cittadinanza digitale e inclusione sociale
o  Coding: esperienze d'uso della programmazione nella formazione scolastica
o  Competenze di e-Health, Competenze di e-Leadership, Competenze specialistiche ICT
o  Competenze digitali degli attori della Scuola
o  Computational Thinking / Pensiero Computazionale
o  CSCL - Computer Supported Collaborative Learning
o  Cultura digitale, Cittadinanza digitale, e-Government, Open Government
o  Cyber Security, Information Security, Digital Forensics
o  Didattica ludica: giochi, simulazioni, business games e serious games
o  E-Learning nella formazione professionale e permanente
o  E-learning via Web, Web 2.0, Web Semantico
o  Esperienze di programmi televisivi, radiofonici, trasmessi via web per la promozione della cultura digitale
o  Esperienze di Tecnologie Didattiche nei Progetti Operativi Regionali (POR) e Nazionali (PON)
o  Esperienze innovative: cl@ssi 2.0, Scuole 2.0, …
o  Formazione peer-to-peer fra docenti
o  Inclusione Digitale
o  Intelligenza artificiale, Interazione Persona-Calcolatore
o  La figura professionale dell’e-Facilitator
o  Libretto Formativo del Cittadino e competenze digitali certificate
o  Makers e FabLabs
o  Modalità di fundrasing della Scuola per l’innovazione
o  MOOCS - Massive Open Online Courses
o  Neogeografia
o  Nuove figure professionali nate in coerenza con eCF
o  Nuovi Paradigmi per l’Apprendimento
o  Problem Posing & Solving
o  Progettazione e sviluppo di contenuti per l’e-learning
o  Proprietà intellettuale nell’e-Learning
o  Scuola Digitale e Formazione Docenti
o  Servizi formativi e informativi diffusi sul territorio
o  Sistemi robotici nella didattica e per il lavoro
o  Talenti ed eccellenze nel campo digitale: individuazione e sviluppo
o  Tecnologie informatiche e didattiche nell'insegnamento-apprendimento delle discipline: e-learning
o  Tecnologie informatiche e didattiche per i diversamente abili
o  Technology Enhanced Learning e Formazione Professionale
o  Valutazione delle Tecnologie Informatiche per la didattica
 
I lavori proposti, che saranno valutati dal Comitato Scientifico, verranno allocati secondo la seguente tipologia:
 
§   Contributi metodologici
§   Contributi sugli strumenti tecnologici
§   Esperienze e casi di studio
§   Riforma e nuovi scenari per l’apprendimento
 
Il Call for Paper è allegato, istruzioni agli autori per la sottomissione dei lavori e altre informazioni saranno disponibili a breve sul sito www.didamatica2015.unige.it
 
La scadenza per l’invio delle proposte è il
13 marzo 2015

2/11/2015 11:46:00 AM

Alassio, depuratore: ultimo aggiornamento

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Ieri, lunedì 26 gennaio 2015



Marco Melgrati, capogruppo di Forza Italia, questa mattina presso il depuratore consortile di Borghetto Santo Spirito.

 
Presenti gli esponenti del
Comitato "Risolleviamo Borghetto Santo Spirito"


1/27/2015 05:09:00 PM

Depuratore, oltre al danno anche la beffa?

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Visto il grande interesse alla vicenda e all'argomento da parte di molti cittadini di Alassio e non solo, riteniamo opportuno pubblicare la sintesi dell'interrogazione urgente alla Regione Liguria presentata verso la fine di Dicembre 2014 da parte del capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati in merito ai fondi Fas europei per la depurazione del Ponente ligure.


La premessa:


La Regione avrebbe intenzione di collegare il 70% del territorio albenganese all'impianto di depurazione di Borghetto, escludendo il 30% del territorio di Albenga ed entroterra, Alassio, Laigueglia, Andora e relativo entroterra, località turistiche costrette quindi a collegarsi a quello di Imperia.

I quesiti di Melgrati all'assessore all'ambiente Raffaella Paita (PD):


  • Esiste un piano industriale per il depuratore del Ponente?
  • Esiste un progetto esecutivo per la realizzazione di questo intervento?
  • Esiste un calcolo esatto della tariffa della depurazione, nell'ipotesi che venga effettuato l'intervento di collegamento con Borghetto?
  • Esiste un progetto per collegare Andora con il sistema depurativo della Provincia di Imperia?
  • Per la Comunità europea, un progetto che esclude una parte di territorio e relativi comuni turistici, sarà sufficiente per evitare la procedura di infrazione comunitaria oppure, oltre al danno di non avere la depurazione in questi comuni, avremo anche la beffa delle sanzioni comunitarie?

    Marco Melgrati: "l’ipotesi del depuratore di Alassio in Project financing prevedeva una tariffa a regime di 0,97 euro al metro cubo, in allora definita eccessiva dalla Provincia, che scendeva a 0,82 euro con un contributo di 3.000.000 di euro. Ora si parla di 3,50 euro"?

    "Leggo sui media le esternazioni del Sindaco di Borghetto Santo Spirito Gandolfo, preoccupato del fatto che, a regime, allacciato al depuratore il 70% del territorio albenganese e potenziato il depuratore consortile, la tariffa di depurazione potrebbe schizzare a euro 3,50, costo improponibile per i cittadini in quanto farebbe lievitare il costo dell’acqua al metro cubo come se fosse "acqua minerale…" Inoltre, appare evidente che manca un preciso crono-programma e, soprattutto, un piano industriale per gli investimenti".

    "L’interrogazione che abbiamo presentato nei giorni scorsi si prefigge di avere delle risposte certe da parte dell’assessore regionale all’ambiente Raffaella Paita e di fare chiarezza in merito alla questione tutt'altro che chiara. Infatti, appare evidente che il progetto che prevede il collegamento del 70% della città di Albenga al depuratore di Borghetto, non finanziando l’espansione del depuratore stesso, (operazione necessaria per la messa in funzione della depurazione) sia un'operazione finalizzata non alla soluzione del problema ma per evitare di incorrere nella prevista sanzione europea".

    "Come specificato nell’interrogazione, nulla si dice del destino di Alassio e di Laigueglia, delle vallate interne, del 30% del territorio del comune di Albenga e delle sorti di Andora, Testico e Stellanello, da collegare teoricamente con Imperia ma, in pratica, sospese nel limbo dell’incertezza e dell’indeterminazione".

    "Chiediamo di comprendere finalmente se sia tornato di attualità il depuratore autonomo di Alassio (con Laigueglia) che, dai conti del Projet financing, sembrerebbe più appetibile, come costi di tariffa, di quello indicato dal Sindaco Gandolfo. O il Sindaco Gandolfo non sa di che cosa si parla oppure che venga smentito da qualcuno che abbia l’autorevolezza di farlo. E qualcuno ci dica anche come s'intende trovare la cifra di 50-60 milioni di euro necessaria a completare la depurazione del ponente ligure, preoccupazione che sembra essere anche quella del Sindaco di Borghetto Santo Spirito".

    "Soprattutto, dobbiamo conoscere con certezza i tempi per completare la depurazione del ponente perché non possiamo immaginare che città turistiche come Alassio e Laigueglia, così come Andora, possano ancora rimanere anni e anni senza soluzione al problema della depurazione".


1/08/2015 03:48:00 PM

NELL'UNIVERSO NON SI FANNO I POP-CORN

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 La risposta al quesito di un nostro lettore...

di Andrea Sicco

Premessa:
Un giovane lettore di ALASSIO iTEK ci chiede di "spiegargli e fargli comprendere quale sia la causa del fenomeno grafico che si visualizza sullo schermo del televisore quando sintonizzato su un canale inutilizzato..."



Ritenendo interessante il quesito proposto, oltre a rispondere al singolo lettore, pubblico la risposta sulla pagina web e colgo l'occasione per ringraziare e salutare tutti, augurando: "BUON NATALE E FELICE 2015".



Nel 1965, tramite il metodo di osservazione diretta a sostegno della teoria del "big bang", si scoprì l'esistenza di un debole fondo di radiazione a microonde che pervadeva tutto lo spazio. La radiazione cosmica di fondo a microonde è analoga a quella presente nel proprio forno a microonde ma meno intensa e la si può osservare sintonizzando la tv su un canale non utilizzato. Una piccola percentuale di quello strano e curioso "effetto neve" che si manifesta sullo schermo è prodotto dalla radiazione residua dell'universo primordiale, minuscolo, estremamente caldo e denso che sarebbe esistito poco dopo l'attimo del *big bang. Tale radiazione fu scoperta casualmente dagli scienziati dei Laboratori Bell, durante il tentativo di eliminare quel disturbo dalla loro antenna per microonde. Inizialmente si pensò che lo strano fenomeno fosse una conseguenza delle deiezioni da parte dei volatili che si appollaiavano continuamente e ripetutamente sull'antenna, successivamente si comprese che l'origine del problema era, in realtà, da imputare ad una radiazione cosmica residua.
Dopo il big bang, l'universo, espandendosi, si raffreddò finchè la radiazione si ridusse al debole residuo che si può oggi osservare. Facendo un paragone pratico, per pura curiosità, queste microonde potrebbero riscaldare il cibo fino a circa -270 gradi Celsius (3 gradi sopra lo zero assoluto), non risultando quindi utili per fare i pop-corn. Secondo la teoria, durante il primo minuto, e poco più, l'universo sarebbe stato più caldo del centro di una stella e l'intero cosmo avrebbe funzionato come una sorta di reattore a fusione nucleare. Le reazioni sarebbero cessate quando l'universo si sarebbe sufficientemente dilatato e raffreddato. Questo processo avrebbe dovuto produrre un universo composto prevalentemente di idrogeno, il 23 per cento circa di elio e tracce di litio, tutti gli elementi più pesanti, all'interno delle stelle, furono sintetizzati più tardi. Si evidenzia che il calcolo è piuttosto coerente con le quantità di idrogeno, elio e litio che si osservano attualmente. Le misurazioni sull'abbondanza dell'elio e della radiazione residua fornirono una prova abbastanza convincente dell'universo primordiale come risultato finale del big bang. La teoria della relatività generale predice che vi sia un istante nel tempo in corrispondenza del quale, temperatura, densità e curvatura dell'universo sono tutte infinite. Situazione, questa, definibile dai matematici come una *singolarità. Per i fisici, invece, tutto questo significa che la teoria di Albert Einstein a quel punto cessa di valere e non è utile per predire come l'universo ha avuto inizio ma soltanto come lo stesso si è successivamente evoluto. Pertanto, ci si può servire delle equazioni della relatività generale e delle osservazioni dei cieli per farsi un'idea dell'universo nelle sue primissime fasi di vita ma non sarebbe corretto estendere la descrizione di big bang fino all'inizio.

* Big bang: teoria dell'inizio caldissimo e denso dell'universo secondo la quale, circa 13,7 miliardi di anni fa, la parte dell'universo che possiamo osservare attualmente ebbe un diametro di qualche millimetro soltanto. Oggi, l'universo è enormemente più grande e più freddo ma si possono osservare le tracce di quel periodo primordiale nella radiazione cosmica di fondo a microonde che permea tutto lo spazio.

* Singolarità: un punto dello spaziotempo in cui una grandezza fisica diventa infinita.


12/08/2014 11:22:00 AM

Sotto l'albero, un computer in provetta

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"Ogni uomo considera i limiti della propria visione personale come i limiti del mondo"
(Arthur Schopenhauer)

di Andrea Sicco

Duecento ricercatori, molti dei quali computer scientist, fisici, chimici e biologi, si ritrovarono in un'aula dell'Universita' di Princeton per un primo incontro sui "Dna computers". Nel gruppo c'era anche Leonard Adleman, teorico dell'informatica all'Universita' di California a Los Angeles.
Da anni, per superare i limiti fisici imposti dall'uso di materiali come il silicio, usati per fabbricare la struttura degli attuali microchip, si stava esplorando la possibilità di ricorrere a sostanze diverse, alternative, possibilmente migliori, sostanze biologiche. Adleman assemblò un primo computer in provetta, battezzato "TT 100", dove TT significa "Test Tube" e la cifra accanto specifica, corrisponde alla quantità di fluido impiegato ovvero cento microlitri di molecole di Dna. Tanto per fare un paragone pratico, cento microlitri corrispondono a un quinto del contenuto di una tazzina da te'.

Pensando ai chip e ai fili tradizionalmente presenti negli elaboratori di calcolo, come noi oggi li conosciamo, riesce piuttosto difficile immaginare che da un liquido biologico si possano estrarre una o più cifre risultanti. Adleman, come sempre avviene in questi casi, si ritrovò ben presto circondato dal crescente scetticismo dei colleghi, per l'occasione, giunti a Princeton.

Attualmente sappiamo gestire un flusso di elettroni che si muovono nel circuito seguendo la logica binaria (0/1). Infatti, dall' apertura e dalla chiusura di queste due possibilita' elementari, derivano anche i risultati numerici più complessi.

Facendo ricorso al Dna, si sintetizzano delle molecole della doppia elica secondo particolari sequenze, ponendole poi insieme (in provetta) per la reazione. La sequenza risultante rappresenta la risposta ottenuta. In tal modo, entrano in gioco le unita' chimiche e non più le unita' elettriche.
Inoltre, questa nuova prospettiva, non pone alcun problema bioetico anche perchè le catene di Dna impiegate sono prodotte artificialmente e non vengono estratte dalle cellule di qualche essere vivente.
Il "TT 100" di Adleman è considerabile come l'embrione della nuova generazione di Dna computer, miliardi di volte piu' efficiente di una macchina convenzionale e, per immagazzinare le informazioni, con spazi infinitesimali rispetto a quelli odierni, parallelo nel funzionamento e in grado, con alcuni miliardi di molecole di Dna, di effettuare un numero di operazioni molto più elevato di quello realizzabile da tutti i computer del mondo (al silicio o all' arseniuro di gallio) collegati fra loro.
Il "Dna computer" si presterebbe meglio, infatti, più al lavoro di immagazzinamento e reperimento delle informazioni che in operazioni in cui risulta fondamentale la velocità di calcolo. Da simili considerazioni nacque l' idea di ibrido, dei "computer ibridi" (metà silicio e metà Dna) al fine di ottenere da ognuno, il meglio delle rispettive potenzialità.

Attualmente, il transistor è una componente elettronica con la funzione di regolare il flusso di elettroni in un determinato circuito integrato, funzionando da amplificatore e interruttore. Il "transistor biologico", invece, rappresenta il primo prototipo di ricerca o primo passo verso quelli che saranno i "computer viventi", sistemi ibridi basati su circuiti integrati a base di Dna e su funzione dei geni.
Questa seconda tipologia e generazione di nuovi transistor opera mediante la molecola della vita che controlla il flusso della proteina Rna polimerasi lungo un filamento di Dna e permette di eseguire "calcoli" all’interno di cellule viventi per registrare, tanto per fare un esempio, quando le cellule stesse sono esposte a determinati stimoli esterni, per accenderne o spegnerne la riproduzione. Nominato "trascrittore", il circuito è stato realizzato all’interno di un batterio, combinando fra loro geni in modo da controllare il flusso della proteina lungo un filamento di Dna. Due geni codificano i flussi in entrata mentre un gene codifica quelli in uscita, i primi sono enzimi in grado di tagliare frammenti di Dna e invertirli. Quando il frammento di Dna da invertire significa "stop", nel momento in cui viene invertito, cambia significato. In tal caso risulta possibile impartire determinati comandi ad una cellula.
Per costruire bio-computer all'interno di una varietà di organismi biologici, si devono selezionare enzimi in grado di funzionare implementati in batteri, funghi, piante ed animali. Il transistor biologico o "transcriptor", assolve alla funzione di "porta logica" simile a quelle utilizzate nei tradizionali ed attuali elaboratori di calcolo, basate cioè sulla logica booleana, in cui i valori 1 e 0 assumono il significato di vero o falso: rispondendo "vero" la porta si apre, con "falso" si chiude. Si riesce ad impartire ordini alla cellula e farle quindi eseguire operazioni mediante una logica differente, quella booleana, ottenendo anche una buona amplificazione del segnale ottenuto. Le porte logiche ovviamente non costituiscono autonomamente un cosiddetto "computer biologico". Il "Boolean Integrase Logic Gates" è un sistema di porte logiche basate su un transistor biologico che implementa i calcolatori all'interno delle cellule per programmarle in modo che possano tener traccia dell'esposizione a un particolare stimolo ambientale, come già menzionato, per accendere o spegnere la riproduzione cellulare a comando ecc... Nell'analogo biologico si può già immaginare il Dna come un circuito e la molecola di *Rna polimerasi come degli elettroni, il cui flusso lungo il Dna è controllato dal transistor biologico "transcriptor".

*Rna polimerasi: enzima che sintetizza catene di Rna a partire dal Dna.

Nel dattaglio, il fulcro del "transcriptor" è costituito da una classe di enzimi che media la ricombinazione del materiale genetico in diversi costrutti. Proteine utilizzabili per esercitare una sorta di "controllo digitale" sul flusso della Rna polimerasi sul Dna e quindi per creare degli analoghi delle porte logiche che, in elettronica, sono circuiti in grado di realizzare operazioni con implementata la logica booleana; sistemi che danno risultati in uscita (output), a partire da più segnali in ingresso (input). S'inducono cambiamenti nel genoma della cellula mediante enzimi che, a loro volta, determinano delle variazioni nelle attività cellulari, rivelate attraverso la produzione o meno di un trascritto o di una proteina. Dai dati di input (informazioni in entrata) si riesce a programmare la cellula perché effettui, o meno, una determinata attività. Apportando, per esempio, variazioni alla concentrazione di questi enzimi si riesce a controllare il flusso della polimerasi lungo il Dna. Eseguendo più tentativi sull'organizzazione dei diversi componenti (geni, promotori e interruttori della trascrizione, siti di riconoscimento degli enzimi stessi) si possono creare diverse porte logiche come la costruzione dei "plasmidi" corrispondenti a tante porte logiche di cui si può testare il funzionamento, confrontando i dati ottenuti (l'espressione variabile dell'output, in questo caso una proteina fluorescente) con quelli attesi. Ci preme ricordare che un circuito biologico così costituito, si rivela adatto a produrre segnali con buon livello di amplificazione.
Per quanto riguarda questo tipo di sperimentazione, non s'intravedono applicazioni commerciali in tempi brevi anche perchè, ed è giusto ricordarlo, attualmente tutto si svolge nei laboratori e nei centri di ricerca. Una delle più grandi difficoltà che si parano sulla strada di un elaboratore di calcolo a base organica è il mantenimento della base organica stessa, la quale non può "accontentarsi" di corrente elettrica ma necessita di fluidi nutritivi. Inoltre, essendo una struttura a base biologica, presenta tutti i limiti della materia vivente (deperimento e morte). Una possibile soluzione sarebbe quella di modificare una struttura vivente tramite l'applicazione dell'ingegneria genetica, eseguendo la progettazione di una struttura biologica artificiale in grado di crescere e rigenerarsi indefinitivamente. Tutto questo permetterebbe di coltivare tessuti artificiali dedicati all'elaborazione dati (rete neurale). Il vantaggio di strutture biologiche è il grado superiore di connettività tra unità elaborative (neuroni) al fine di risolvere problemi non gestibili dagli attuali elaboratori elettronici.

Per concludere, un analogo biologico dei computer potrebbe dare la possibilità di inserire una grande quantità di programmi esecutivi all’interno di una cellula per registrare, per esempio, tanto la quantità di un inquinante quanto l'avanzamento di un processo degenerativo.


12/01/2014 11:11:00 AM

Mobilificio FIORIN - un nostro progetto realizzato nel 1990

Mobilificio FIORIN - un nostro progetto realizzato nel 1990
Centro artigianale e commerciale sito in Leca d'Albenga (Savona), reg. Carrà, via al Piemonte n° 1. Progettista, direttore dei lavori e calcolatore dei cementi armati: Alessandro Sicco

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